Russia 2018: il Gruppo C
Il classico girone dei Mondiali dove se tutto va come deve andare, le qualificazioni si decidono alla prima giornata. E perché tutto vada come deve andare si intende che la Francia faccia la Francia, e poi la vincente di Perù-Danimarca transiti agli Ottavi con tanti saluti per l’Australia.

FRANCIA
L’abbiamo visto anche contro l’Italia: il potenziale francese non ha niente da invidiare a nessuno, ma sono dei cavalli bradi a volte troppo istintivi nell’interpretazione della partita. E anche nel girone di qualificazione, ci ha messo davvero troppa fatica a vincere.
La stella – Antoine Griezmann: pare che entro 6 giorni annuncerà se rimanere all’Atletico o andare al Barcellona. Meglio per lui, perché quest’anno non è sembrato totalmente all’altezza delle sue possibilità. Che sono quelle da top 5 calciatori al mondo. Se crescerà in personalità, allora la Francia potrebbe puntare a tutto.
Tattica – 4-3-3: una varietà di soluzioni offensive seconde al mondo solo all’Argentina, ma anche uno squilibrio tra le due fasi che spaventa Deschamps così tanto da incatenare Pogba a fare la balia della retroguardia.
Formazione tipo – Lloris; Sidibe, Varane, Umtiti, Mendy; Matuidi, Kanté, Pogba; Mbappé, Griezmann, Dembelé.
Allenatore – Un quarto contro i futuri campioni del mondo e una finale europea in casa sono ottimi risultati nei 6 anni di Deschamps. Ma rimane la sensazione di aver ottenuto quello che chiunque avrebbe potuto ottenere con una squadra simile. Zizou aspetta.
Palmares – 1 Mondiale; nel 2014 ai Quarti.
La curiosità – Otto undicesimi sono giocatori con radici nelle ex colonie, dedicato a chi da noi si scandalizza persino per lo ius soli. Ma soprattutto, 3 dei 5 giocatori più pagati al mondo sono in questa nazionale. E sarebbero 4 su 5 se Griezmann…
AUSTRALIA
Il 4-0 appena inflitto alla Rep.Ceca è la vittoria più larga mai ottenuta contro una rivale europea. Ma allo stesso tempo, a novembre quasi rimanevano fuori dal girone asiatico, rischiando nei play-off contro l’Honduras.
La stella – Tim Cahill: al suo quarto Mondiale, pur non sicuro titolare rimane però l’unico tuttora in grado di avere un colpo decisivo, dunque è una stella anche per manifesta inferiorità degli altri.
Tattica – 4-2-3-1: le risorse sono pochissime, e allora l’ordine che darà Van Marwijk è tutto, e solo se unito a un’eccezionale spirito di squadra potrà produrre una sorpresa.
Formazione tipo – Ryan; Risdon, Milligan, Sainsbury, Behic; Jedinak, Luongo; Leckie, Cahill, Nabbout; Juric.
Allenatore – Bert Van Marwijk: il vicecampione del mondo del 2010 ha perso la panchina pur qualificando l’Arabia Saudita, e ha ritrovato i Mondiali con i rivali del girone. Spesso sottovalutato, essendo l’olandese più pragmatico nel calcio.
Palmares – Ottavi nel 2006; nel 2014 al primo turno.
La curiosità – Quarta partecipazione consecutiva, dopo aver invece prima del 2006 preso parte solo una volta. Vi siete mai chiesti cosa diavolo c’entrano il giallo e il verde della maglietta australiana con i colori della bandiera, blu e rossa? Sono i colori della terra e del sole d’Oceania.
PERU’
Tornano dopo 36 anni, e lo fanno in grande stile: sostenuti da un tifo commovente, sono un gruppo solido che è cresciuto negli anni e che aiutato da un sorteggio abbordabile potrebbe produrre la sorpresa più grande dell’intero Mondiale.
La stella – Paolo Guerrero: il capitano storico segna i gol decisivi per il Mondiale; poi viene squalificato per doping a causa di un tè con foglie di coca (e questa volta non è una bugia fantasiosa); sconta la squalifica a un mese e mezzo dal Mondiale; subisce una squalifica maggiore a un mese dal Mondiale; viene riammesso a due settimane dall’inizio: se non è epico questo…
Tattica – 4-2-3-1: il classico modulo moderno ma ben interpretato, con uomini adatti per le posizioni che occupano, mix tra disciplina e brillantezza, alla vetta di cui spicca il talento di Christian Cueva, uno che non si capisce come da tre anni a questa parte le squadre europee non abbiano prelevato di peso dal Sao Paulo.
Formazione tipo – Gallese; Advincula, Rodriguez, Ramos, Trauco; Yotun, Tapia; Farfan, Cueva, Flores; Guerrero.
Allenatore – Ricardo Gareca: la reincarnazione di Steven Tyler sulla panchina è un allenatore con i fiocchi, rispettato e umano. L’argentino segnò nella partita decisiva per la qualificazione il gol che nel 1985 qualificò ai Mondiali la futura Argentina campione. Contro il Perù. Poi però Gareca non fu convocato. E il Perù non ci arrivò più per 32 anni ai Mondiali. Che incredibile la vita.
Palmares – Quarti di finale nel 1970 e 1978; nel 2014 non qualificata.
La curiosità – Badate bene, non è un errore di scrittura: nonostante sia sudamericano, Guerrero si chiama proprio Paolo, non Pablo né Paulo. All’italiana. Perché? Suo padre lo battezzò così in onore del Paolo Rossi campione ’82. Che era ritornato in extremis dopo una squalifica. Quando si dice il destino nel nome…
DANIMARCA
Una sola vittoria nelle ultime cinque partite, la Danimarca ha sicuramente avuto una fortuna sfacciata con i sorteggi prima del girone e poi nei playoff. Ma ha saputo fare di necessità virtù con un gruppo certamente modesto.
La stella – Christian Eriksen: di netto il giocatore con più qualità, anzi l’unico di qualità assoluta, e chissà che un buon Mondiale non lo porti addirittura al Real Madrid.
Tattica – 4-3-3: tutto ruota attorno a Eriksen. Ma per davvero, non in senso figurato: la squadra è stata disegnata perché il numero 10 brilli, anche perché se s’aspetta dagli altri…
Formazione tipo – Kasper Schmeichel; Dalsgaard, Kjaer, Christensen, Larsen; Delaney, Eriksen, Kvist; Poulsen, Nicolai Jorgensen, Sisto.
Allenatore – Il norvegese Age Hereide ha raccolto il testimone dal leggendario Morten Olsen, e ha sorpreso tutti. È scandinavo vero: unico allenatore nella storia capace di vincere i campionati di Svezia, Norvegia e Danimarca (che sì, non sarebbe propriamente Scandinavia geograficamente, ma calcisticamente…).
Palmares – Quarti di finale nel 1998; nel 2014 non qualificata.
La curiosità – I dottori hanno calcolato che Sabrina, la moglie di Eriksen, dovrebbe dare alla luce il loro pargolo due giorni prima dell’esordio. Capocannoniere vero.
PRONOSTICO – Francia 1° Perù 2°
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