Impegnativo a sufficienza perché il Brasile non possa rilassarsi. Se il Costa Rica fosse anche al 70% di quello che era quattro anni fa, sarebbe un girone super. Ma probabilmente in Serbia-Svizzera si deciderà tutto.

BRASILE

Chi l’avrebbe detto che sarebbero stati considerati i favoriti numero 1. E non tanto guardando all’1-7 alla Germania, perché quello fu uno psicodramma ma pur sempre in una semifinale mondiale. Ma più che altro pensando a dove stavano 3 anni fa, Copa America 2015, forse il punto tecnicamente più basso nella storia del Brasile, insipiente e senza amor proprio. Lavoro straordinario di Tite.
La stella – Neymar: lui il trauma dei sette gol lo visse da un letto d’ospedale con una vertebra incrinata, quindi vivrà meno sensi di colpa. Arrivando a Parigi doveva mettere la freccia su Messi e Cristiano, invece ha finito per pensare troppo a sé stesso. Pericolo che in nazionale non dovrebbe correre, perché la Seleçao è troppo più grande (e il ct si fa rispettare).
Tattica – 4-3-3: se non fosse per l’infortunio di Dani Alves, l’XI titolare sarebbe allora perfetto così com’è. Al di là del trio maravilha davanti, è la solidità del centrocampo l’inedito per il Brasile. Dovesse mancare fantasia, allora Coutinho retrocederebbe di qualche metro ad aiutare lo sviluppo.
Formazione tipo – Alisson; Danilo, Marquinhos, Miranda, Marcelo; Paulinho, Casemiro, Renato Augusto; Coutinho, Gabriel Jesus, Neymar
Allenatore – Tite: è bene ricordare che è in carica solo dal 2016, e che raccolse il Brasile al sesto posto nel girone e con una paura matta di non qualificarsi. Ha finito straprimo e con 3 vittorie fatte in più rispetto alle 3 campagne di qualificazione precedenti. Ha carattere e qualità, e i giocatori glielo riconoscono.
Palmares – 5 Mondiali; nel 2014 fuori in semifinale (per usare un eufemismo)
La curiosità – Se vi sembra fosse solo ieri quando il Brasile vinceva il suo ultimo Mondiale in Corea/Giappone, bene rendetevi conto che invece il digiuno è lunghissimo: la massima serie negativa del Brasile senza essere campione è di 5 Mondiali consecutivi a secco, dal ’30 al ’54, e dal ’74 al ’90. Dovesse fallire anche in Russia, la serie negativa sarebbe eguagliata.

SVIZZERA
 Il ciclo quadriennale di Petkovic ha dato una solidità elvetica che vuol dire solo 1 sconfitta nelle ultime 17 partite e e addirittura solo 1 gol subito nelle ultime 6. Il problema è quando si tratta di buttarla dentro…
La stella – Xherdan Shaqiri: doveva essere l’erede di Robben, ma si è fermato all’età dello sviluppo. Retrocesso con lo Stoke, continua comunque ad essere molto più importante in nazionale, anche perché il suo problema è la costanza in una stagione.
Tattica – 4-2-3-1: Un gruppo che gioca assieme da anni, con affiatamento provato, anche se davanti Seferovic ha fermato il suo processo evolutivo, e quindi il gol sarà il maggior problema, sempre che non guadagni la titolarità Embolo.
Formazione tipo – Sommer; Lichtsteiner, F.Schaer, Akanji, R.Rodriguez; Xhaka, Zakaria; Shaqiri, Dzemaili, Mehmedi; Seferovic
Allenatore – Vladimir Petkovic: Dà calma e umiltà, quella che gli fa dire con onestà intellettuale: “Siamo onesti: non siamo così forti se paragonati a tante altre squadre”.
Palmares – Quarti di finale 1934, 1938, 1954; nel 2014 agli Ottavi
La curiosità – Ha passato la fase a gironi nelle ultime due grandi competizioni consecutive. Le era successo solo negli anni Trenta, farlo anche in Russia stabilirebbe un record.

SERBIA
Qualificatasi eliminando tre squadre che erano a Euro2006, incluso il Galles di Bale, mix tra molto giovani e molti vecchi, ma siccome le cose erano troppo tranquille per i serbi, allora le battaglie politiche nella federazione ha determinato l’esonero di Muslin, il ct della qualificazione. La Serbia non si qualificava a nulla da 8 anni, contenti loro… Certo Muslin non si era fatto un favore nell’escludere dalle convocazioni Milinkovic-Savic (la cui crescita di valore probabilmente interessa anche direttamente qualcuno in federazione).
La stella – Sergej Milinkovic-Savic: ha la responsabilità di attraversare in questo Mondiale quell’anticamera tra promessa e certezza del calcio mondiale.
Tattica – 4-2-3-1: si è qualificato con la difesa a 3, ma il nuovo ct Mladen Krstajic ha deciso il cambio, non l’unico oltre all’avere tolto la fascia da capitano a Ivanovic per darla a Kolarov – peraltro il più giovane della retroguardia…
Formazione tipo – Stojkovic; Rukavina; Ivanovic, Tosic, Kolarov; Milovojevic, Matic; Tadic, Milinkovic-Savic, Ljajic; Mitrovic
Allenatore – Mladen Krstajic: ex assistente dell’esonerato Muslin, il che ha alimentato le tesi conspiratorie. Cambiato tattica, cambiato capitano, cambiato scelte…
Palmares – Quarto posto nel 1930, 1962 (come Jugoslavia); nel 2014 non qualificato
La curiosità – Anche nella loro ultima partecipazione al Mondiale i serbi vi arrivarono attraverso la vittoria nel gruppo, e non i play-off come invece ci si aspetterebbe. E finirono poi ultimi nel girone al Mondiale…

COSTA RICA
 Qualificatasi con tranquillità, mentre per esempio gli Stati Uniti son finiti fuori dopo 28 anni. Stesso gruppo di giocatori di 4 anni fa, con tutti i pro e contro del caso.
La stella – Keylor Navas: da sorpresa del Mondiale 2014, a certezza del 2018 e portiere più sottovalutato al mondo. Conferisce sicurezza all’intera squadra.
Tattica – 5-4-1: una delle ultimissime che non hanno vergogna di annunciare l’uso della difesa a 5 (anche se il ct ogni tanto ci prova a dire che la fanno a 3…).
Formazione tipo – Keylor Navas; Oviedo, Duarte, Gonzalez, Acosta, Gamboa; Guzman, Borges, Bolanos, Ruiz; Urena.
Allenatore – Oscar Ramirez: reduce di Italia90, ha raccolto il testimone da Jorge Luis Pinto, il miglior allenatore dei Mondiali del 2014, che sfiorò incredibilmente le semifinali uscendo ai quarti contro l’Olanda ai rigori. Ha cambiato la difesa, da 4 a 5 uomini, ma il problema è che sarà difficile ripetere l’eccezionale intensità ottenuta con Pinto.
Palmares – Quarti di finale nel 2014

Nel ’90 la Costa Rica scelse come seconda maglia quella del club più antico del paese, il Libertad, uguale a quella della Juventus. Perché? Doveva giocare a Torino contro il Brasile, che aveva il tifo dei torinisti dovuto all’attaccante Luis Muller. Così la Costa Rica decise questa mossa per portare dalla propria parte i tifosi juventini.

PRONOSTICO –  Brasile 1°, Svizzera 2°

 

fonte sportnews